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7° Settimana della Didattica internazionale

Da 3 al 7 marzo 2025

7° Settimana della Didattica internazionale

La Settimana Didattica Internazionale, che rientra nel Piano di Eccellenza MIUR 2023-2027 sulle “Eredità culturali”, punta ad offrire agli studenti dei corsi di secondo e terzo livello un’opportunità di apprendimento a carattere internazionale. 

L’iniziativa prevede una serie di lezioni di respiro internazionale sui temi delle eredità culturali che saranno tenute da alcuni reputati docenti provenienti da vari atenei stranieri e italiani.

Le lezioni arricchiscono il quadro delle attività didattiche del Dipartimento SAGAS, che propone una delle offerte formative dell’Ateneo tra le più articolate e differenziate dal punto di vista pluridisciplinare, ulteriormente rafforzata dalle risorse umane (Visiting professor, docenti del Percorso di Eccellenza, tutor) e finanziarie (borse e premi di studio) previste dal Piano di Eccellenza. 

Particolare attenzione sarà dedicata alle prospettive di ricerca internazionale, agli accordi di mobilità ERASMUS e alle risorse digitali che fanno parte del patrimonio custodito dalla Biblioteca Umanistica.

 

Il programma

 

INAUGURAZIONE

Lunedì 3 marzo

Palazzo Fenzi, Aula Parva, ore 9.45

 

Prospettive di ricerca internazionali

Palazzo Fenzi, Aula Parva, ore 10.15-12.00 Intervengono:

Marina Pucci, Archeologia e storia dell'arte dell'asia occidentale e del mediterraneo orientale antichi

Sara Casoli, Storia del cinema e della televisione

Stefano Bottoni, Storia Zara Pogossian, Michele Nucciotti, Archeologia Medievale

 

Palazzo Fenzi, Aula Magna, ore 12.00-13.00

Mirella Loda, Geografia

 

Martedì 4 marzo

Palazzo Fenzi, Aula Magna, ore 10.00

Lectio Magistralis del Master Biennale di II livello in Archivistica e Biblioteconomia A difesa della conoscenza critica: le responsabilità degli archivisti e dei bibliotecari

Intervengono:

Mauro Guerrini

Perché dovrei fare il bibliotecario?

 

Federico Valacchi

Perché dovrei fare l’archivista?

 

Aula Magna di via Laura, 48

ore 11.00-13.00 e 15.00-18.00

Gli incontri sono aperti a tutti gli studenti interessati.

 

André Vauchez, Institut de France, Académie des Inscriptions et Belles Lettres

Le stimmate di San Francesco nelle opere agiografiche e alcune rappresentazioni iconografiche del Duecento

Uno degli aspetti più originali della vita di S. Francesco è la sua stigmatizzazione, ovvero l’iscrizione nel suo corpo delle cinque piaghe che aveva quello di Cristo al momento della sua deposizione della Croce. Ma l’episodio, presente in tutte le fonti coeve, ha suscitato dall’inizio un certo numero di dubbi al di fuori dell’ordine dei Frati Minori ed è anche stato riportato spesso in maniera discordante dai singoli autori francescani. Queste discrepanze hanno suscitato delle interpretazioni diverse del fenomeno, che successivamente hanno avuto delle ricadute al livello delle rappresentazioni iconografiche di S. Francesco nell’arte.

 

Mercoledì 5 marzo

 

Palazzo Fenzi, Aula Parva, ore 11.00-13.00

Sara Mori, Biblioteca umanistica, Università di Firenze

Laboratorio di ricerca bibliografica: le banche dati per le discipline umanistiche

Durante questo incontro esploreremo e interrogheremo, con delle ricerche di prova, le risorse elettroniche che il Sistema bibliotecario di Ateneo mette a disposizione. Approfondiremo inoltre le caratteristiche di alcune delle principali banche dati di ambito umanistico e impareremo come si costruisce una buona ed efficace stringa di ricerca.

NB: Si suggerisce di portare laptop o tablet per attività pratica

 

Palazzo Fenzi, Aula Parva, ore 15.00-18.00

Renata Pintus, Opificio delle Pietre Dure

Il Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti: un antimonumento da Auschwitz a Firenze

Il Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti occupava fin dal 1980 una delle baracche dormitorio del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau (il padiglione 21), trasformate a seguito della musealizzazione del complesso in ambienti espositivi.

 

Intellettuali del calibro di Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Primo Levi, Nelo Risi, che avevano vissuto da vicino l’esperienza del lager o della persecuzione, insieme al pittore Mario “Pupino” Samonà, furono incaricati dall’ ANED (Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti) della sua progettazione: ad essi spetta un'opera-ambiente che doveva guidare i visitatori in un percorso dall’oppressione nazifascista alla liberazione.

Nel 2007 la direzione del Museo del campo aveva manifestato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la presunta mancanza di conformità dell’opera (già abbandonata all'incuria) a una funzione storica e didattica ed intimato all'ANED di procedere alla sua rimozione. Solo 4 anni dopo è stato individuato per la sua ricollocazione l'EX3 a Firenze, un edificio ex industriale già destinato alla musica e all'arte contemporanea.

Tra il 2016 e il 2019 si è svolto il complesso restauro curato dall'Opificio delle Pietre Dure in vista del riallestimento, un recupero necessario e toccante cui corrisponde tuttavia l'amarezza del vuoto lasciato ad Auschwitz.

 

Giovedì 6 marzo

 

Palazzo Fenzi, Aula Parva, ore 10.00-13.00

Stefano Bottoni, Università di Firenze

Dittature partecipative? Consenso, contestazione e repressione nel blocco sovietico

È possibile parlare di “consenso popolare” per sistemi politici e sociali di tipo dittatoriale? Basandosi su un’ampia letteratura internazionale e sulle ricerche archivistiche compiute in diversi Stati del blocco sovietico, la lezione si incentra sull’evoluzione dell’Unione Sovietica e del blocco socialista imperniato intorno a Mosca dai meccanismi di repressione aperta e violenta, tipici degli anni di Lenin e Stalin, a forme di gestione più sofisticata del dissenso interno, basate sul controllo preventivo, sulla manipolazione dell’opinione pubblica, sulla formazione di un consenso non più ideologicamente entusiasta ma socialmente acquiescente.

 

Palazzo Fenzi, Aula Parva, ore 15.30-18.00

Laura Buccino, Università di Firenze

Consenso e censura nella ritrattistica imperiale romana

La ricerca del consenso in età imperiale passa attraverso il mondo delle immagini, che facevano parte dell’apparato decorativo dei luoghi pubblici di Roma e delle varie città nei territori soggetti. I 

ritratti degli imperatori e dei membri della famiglia, a partire dal linguaggio figurativo messo a punto da Augusto, permettono di cogliere le modalità di questa strategia di comunicazione. Alla ricerca del consenso fa da contrappunto la cancellazione della memoria delle personalità censurate dalla storia politica, e quindi anche dalla presenza visiva, tramite la pratica della damnatio memoriae decretata dal Senato romano. Nel corso dell’intervento si affronteranno alcuni casi studio emblematici del I secolo d.C.: i ritratti di Augusto e dei suoi eredi designati per la ricerca del consenso, quelli di Caligola, Nerone e Domiziano per la condanna della memoria e l’eliminazione delle immagini.

 

Venerdì 7 marzo

Palazzo Fenzi, Aula Parva, ore 10.00-13.00

Dennj Solera, Università di Siena

Intransigenza fruttuosa? I paradossi della censura e il circolo intellettuale di Gian Vincenzo Pinelli

Tutti sanno che la terra gira attorno al sole e che “E uguale a mc2”. Tuttavia, quanti saprebbero dimostrarlo? Cosa fa sì che tali affermazioni siano vere e non opinabili? Cos'è la “verità” per la scienza? E soprattutto, che ruolo ha la limitazione della libertà nell'avanzamento del sapere? La lezione sarà dedicata a indagare come si evolva la conoscenza umana e quali siano le forze che regolano il rapporto tra libertà scientifica e intransigenza. Il contesto prescelto sarà quello della Controriforma, un momento storico tra i più bui per il progresso del sapere. Tuttavia, il panorama italiano del secondo Cinquecento ci mette di fronte a un'evidenza sorprendente: quando l'intransigenza raggiunse il suo picco in Italia, la discussione scientifica raggiunse il suo vertice. La Rivoluzione Scientifica non sarebbe stata possibile senza il contributo di singoli studiosi e circoli intellettuali attivi nell'Italia della Controriforma. Come stanno in relazione i due fenomeni? Si approfondirà questa dinamica attraverso il caso nevralgico di Gian Vincenzo Pinelli (1535-1601), principe delle lettere, erudito napoletano ma vissuto e morto a Padova. Nel suo palazzo si riunirono le menti migliori dell'Europa del tempo, mentre all'esterno imperversano le persecuzioni contro fedi, costumi e saperi non conformi ai modelli imposti dall'alto. Pinelli, cugino e amico di grandi inquisitori, fu allo stesso tempo il patrono di Galilei e di giovani studenti animati da fervide volontà di sapere. Sarà entro quelle stanze e quelle biografie che cercheremo di tracciare il rapporto tra sapere e libertà.

 

Palazzo Fenzi, Aula Parva, ore 15.00-18.00

Federico Ruozzi, Università di Modena e Reggio Emilia

Don Lorenzo Milani e la chiesa fiorentina, tra consenso e contestazione. Il caso del ritiro di Esperienze pastorali

Esperienze pastorali di don Lorenzo Milani fu pubblicato dalla Libreria Editrice Fiorentina nella primavera del 1958. Nel volume presentava una lucida analisi che toccava i nervi scoperti della pastorale di quegli anni e scatenava un dibattito nazionale sullo stato di salute della parrocchia e sulla scristianizzazione delle masse. Dopo le recensioni positive che decretarono il successo del libro, la diocesi di Firenze, la Segreteria di Stato e il Sant'Uffizio si attivarono per cercare di limitare la diffusione dell'opera, fino al decreto del dicembre 1958 che ne obbligò il ritiro dal mercato. Scopo di questo seminario è ricostruire come si arrivò a questa decisione, alla luce della nuova documentazione emersa dall'apertura degli archivi vaticani relativi al pontificato di Pio XII, analizzare il rapporto di don Milani con le gerarchie locali e inserire questa vicenda nel contesto più ampio dei rapporti tra chiesa fiorentina e Santa Sede.

26 Febbraio 2025

 

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